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В.И. РУТЕНБУРГ
Народные движения в городах Италии
стр. 373

alla patrla, mentre moiti ne erano risorti, che a tiranneggiarla aspiravano, —. conslderando ancora, che non era capace II suo secolo di dare un freno cosi stretto e cosi regolato come sarebbe stato necessarlo, perche la Fi-renza 1 aveva preso troppo accrescimento e vl era non poco pericolo dl tumulto in ritrattare le cose passate. Niente dl meno per non Iasciare senza rimedlo II maie, fece vedere che non voleva altrimenti segnialare il suo carico, e grado con una générale riforma de passatl disordini, come in effetto messe in esecuzione, corregiendo diversi Ieggi e particolarmente queiia degrAmerici esercltata dlsordmatamente al tempo della guerra contro a moiti cittadini per la quale sera indebolito et alterato grandemente Io stato della Cittâ, per essere moiti ammonoti, et ammaestrati di non pigli-are offizlo alcuno della Republica, oltre la mortalità di moiti cittadini, segulta per I'ammonizioni e rigora di detta Legge. Ma I turbolenti che sono sempre i piû fastidiosi et i piû difficili a frenare temendo che le loro azzioni fussero ricercate et i complici puniti, sollevorno il popolo dando ad intendere ai piû faziosi che Ii potenti avevano nuovi disegni per la Iora e della loro Iibertà. II popolo minuto armato corse al Palazzo dei priori accib Ii fossero resi il loro prigioni e restituti agli onori onde Indugian-dosi a satisfarli arsero di rabbia la casa di Luigi Cuicclardini, 2 allora gonfalonire. Sue ceduto a Salvestro corsero per la Cittâ In piû Iuoghi ardendo le case di moiti nobili e ricchi cettadini:* il seguente giorno pre-sero II Palazzo del podestâ e messerlo a sacco e col medesino furore cac-ciarno del Palazzo, et i priori et il gonfaloniere per forza e stabilirno nella Cittâ un governo ciclopieno nel quale ogni uno viveva a sua posta et a sua fantasia. Presero il Palazzo da scardassatore di Lana de piû sedlzlosi e del infima plebe, e questo fu fatto dal loro gonfaioniere di giustizia chiamato per nome Micheie di Lando. Questo presa la bandiera del gonfaloniere con I'aluto di pochi artigiani, stabili la sovranità a descrizzlone della parte piû vile che e la plebe, la quale ebbe assistenza da coloro, che finsero esser gente da bene, piû per Ii regoli della prudenza, e del ambl-zione, che per quelle della propria inclinazione e coscien^a. Questi dunque divenuti insolentissimi e sregolati affato mentre cosi tumultuava no davano aU'armi Salvestro Medici armata mano, con moiti altri della famiglla e suoi aderenti corso per abbaterle perche movendo moiti con Tautorità sua al medesimo. Non resto mal sinche Torgoglio e Tinsolenza di tanti tirannl spenta non fu e che non ebbe con la sua prudenza e consiglio rlformato Io stato della Republica nella spedizione e sollevamento di dlcto Michèle di Lando, Ior capitano. 1 В рукописи списка Lirenza, очевидно, доминанта от "Тав* 2 В тексте Guiccardini. 3 Так в тексте. Ebbe pro Salvestro con i suoi grandissime dlfficoltà e Ilberarsi da cos-loro. Ma si come la plebe e volubile e di queiii istessi cominciorno a com- battere in favore dl Salvestro de Medici che se fossero stati di unito parère non so come sarebbe ita la essa, vedendo Tadempimento de suoi do-Ierl presero maggiormente I suoi compagni Tanimo benche fussero moiti malamente ferlti et alcuno già fatto inabile a poter combattere non os tan te, non II vollero mai Iasciare fin a tanto che non ebbero distrutto i piû pertl-nacl. Finito questo sollevamento fu restituito gl'onori alla nobilità e resa la Iibertà al popolo, fu per cio molto onorato et a voce, commune di tutti e fu riconfermato cavalière per sostentamento di tal dignità e gli fu dato dalla Republica Tentrate délie botteghe del Ponte Vecchio, et in quel tempo tanto stimato e ben visto che il popolo sentendo, che egli se ne tornava a casa con maravi^lioso l'ocçorso e coocorsp se li i ace va avanti per onoraxlo


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